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Pontili Si, Pontili No, Pontili un Cappero!
- Giovanni Cortelezzi 20/08/2024
Riemerge, in questi ultimi tempi, il progetto di "Riqualificazione degli ormeggi con l'installazione di pontili galleggianti nella rada di Lerici" Progetto che dopo un lungo e annoso percorso a zig-zag è stato presentato in forma "definitiva" il 24/08/2023 al Ministero dell'Ambiente e delle Sicurezza Energetica (MASE) per la verifica di assoggettabilità alla Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) In pochi avranno letto il progetto nell'ultima sua stesura, ancora meno le osservazioni fatte e, dal tono degli articoli comparsi in queste ultime settimane sui quotidiani, nessuno della Giunta Comunale ha letto il parere della commissione Ministeriale (per i più curiosi: Parere n. 902 del 24 novembre 2023 a questo link https://va.mite.gov.it/File/Documento/947937 da pagina 21 a pagina 25) La commissione Ministeriale oltre ad accertare che il progetto va sottoposto alla Valutazione di Impatto Ambientale, rileva che (pagina 21) "... La Commissione ritiene che gli elaborati progettuali presentati, pur fornendo una buona descrizione generale delle opere che il Proponente intende realizzare, manchino dell'analisi e descrizione di alcuni aspetti fondamentali per la valutazione dei potenziali effetti ambientali, fra cui la cantierizzazione e le ragionevoli alternative; inoltre, evidenzia che il Proponente dichiara altresì che con la nuova disposizione si realizzeranno n. 28 nuovi posti barca con un aumento della concessione di 1.596,00 m2 rispetto ai 45.968,00 m2 attuali per complessivi 47.564,00 m2, con un aumento del 3,5% circa dello specchio acqueo richiesto in concessione rispetto all'attuale. ..."
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Giardini di Lerici, il costo del non fare
- Giovanni Cortelezzi 10/07/2024
“Il modo migliore di trattare le questioni ambientali è quello di assicurare la partecipazione di tutti i cittadini interessati, ai diversi livelli”. E’ così che il decimo principio della Dichiarazione di Rio sull’Ambiente e lo Sviluppo (1992) stabilisce l’inestricabile relazione tra trasparenza, sensibilizzazione, accesso agli atti amministrativi e partecipazione ai processi decisionali. Nel marzo del 2022 sono entrate in vigore le modifiche apportate alla nostra Costituzione in materia di tutela dell’ambiente. Nei Principi Fondamentali, all’art.9 “… La Repubblica … tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”, è stato aggiunto “tutela l'ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali” (compresi i passeracei che nidificano sugli alberi e nei cespugli). Nella parte “Diritti e doveri dei Cittadini”, l’articolo 41 è stato così modificato “L'iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all'ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. … “. Costituzione alla quale si deve prestare esplicito giuramento, quando, con mandato di rappresentanza, si accede, pro tempore, ad amministrare la cosa pubblica. Tra i beni, materiali e immateriali, che costituiscono il patrimonio pubblico e collettivo, il verde urbano, pubblico e privato, ne è parte importante. Del verde urbano la componente arborea è la parte più significativa per il suo valore paesaggistico, storico, culturale, sociale e ambientale.
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Lerici e le sue spiagge
- 19/02/2024 Elia De Carlo
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Nelle politiche attuate per la protezione del territorio, ci sono vari problemi che, da Cittadino interessato ai problemi ambientali/paesaggistici di Lerici, non hanno alcunché di inerente al patrimonio paesaggistico del nostro territorio; anzi, sono tutti fuorché praticabili. I cittadini hanno diritto a cogliere questo lato del loro territorio, anche l'aspetto più "selvaggio", senza doversene tirare indietro: anche la falesia può essere fonte di arricchimento interiore. Posso capire che ci sia volontà di salvaguardare i cittadini dai pericoli, ma sono questioni che devono essere risolte con gli enti interessanti. La spiaggia può essere salvaguardata senza essere stravolta totalmente nella sua essenza. Una salvaguardia completa e soddisfacente, seguendo anche le giuste accortezze, può essere una zona di natura "pura e limpida" sia per i turisti accorati, sia per i cittadini di buon cuore. Nel profondo possiamo capire che le spiaggette di San Giorgio sono un unicum, da più punti di vista: un paesaggio, oltre ad essere fonte di ricordo, è anche un luogo dove meditare sul nostro presente. Nella pittura cinese, il pittore, quando rappresentava una paesaggio, sentiva un movimento che va dal soggetto all'oggetto: questo si chiama "xing". Questo slancio unisce l'uomo con l'universo vivente circostante. Basta vedere le rappresentazione pittoriche del nostro territorio per vedere quanti artisti sono riusciti a sentire questo intimo slancio. Ma questo dinamismo, sempre in continuo movimento e mai costante, va mantenuto con una serie analisi del nostro territorio, sia dal punto di vista paesaggistico-culturale sia dal punto di vista scientifico: sia il territorio sia l'uomo devono essere colti nella loro trasformazione reciproca e di comune transfigurazione: una prospettiva "sentimento-paesaggio" fa dialogare l'uomo e la Natura. Un borgo, per essere borgo, deve essere circondata da una sua zona selvaggia: l'una completa l'altro. Se ci circondassimo solo di cemento, potremmo anche definirci paesone a questo punto, se non la continuazione di una città. Così, la visione puramente antropocentrica non ci porterà a nulla se non l'abbattimento di ciò che abbiamo più caro e a travolgimenti che coinvolgerà tutto il futuro dei nostri discendenti.
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Buon Anno Lerici
- 01/01/2024 Giovanni Cortelezzi
Lerici è una piccola cittadina un po’ sparpagliata nelle sue frazioni lungo la costa e la collina, in un contesto paesaggistico unico e caratteristico. Una cittadina delicata e fragile negli aspetti che la caratterizzano, che ne costituiscono l’identità, il valore storico, culturale, sociale e quindi economico. Una cittadina storicamente meta di un consistente turismo d’affezione capace di interagire con la comunità locale, una comunità attiva che, sino ad ora, ha saputo accogliere e al contempo preservare la cultura del territorio. Per le sue proprie particolarità e storia, Lerici ha bisogno, forse più di altri luoghi, di attenzione, cura e una capacità di governo rispettosa e lungimirante in un momento, come questo, di regressione e di grandi sfide. In 10 anni abbiamo perso più del 10% della popolazione residente, passando da 10435 del 2014 agli attuali 9361 del luglio 2023. Una perdita decisamente superiore al dato regionale -5,19%, e al dato nazionale -2,88% (elaborato da dati ISTAT – Popolazione e famiglie). L’aspetto più critico è l’indice di vecchiaia (il numero di anziani sopra i 65 anni ogni 100 giovani sotto i 15), indice che per Lerici vale 414 contro una media nazionale di 187 (ISTAT 2022) e l’indice di dipendenza (il rapporto percentuale tra la popolazione in età non attiva (0-14 anni e oltre 64 anni) e la popolazione attiva (15-64 anni)) , percentuale che per Lerici è del 78,7%, ben più alta della media nazionale che è del 57,5% Una fotografia che rileva una comunità che si sta drammaticamente impoverendo in termini quantitativi e qualitativi e rivela la mancanza o quanto meno l’inefficacia degli indirizzi politici adottati negli ultimi anni. Curiosando nella sezione “ISTAT - Abitazioni”, dati del 2021, delle 10322 abitazioni a Lerici risultano occupate stabilmente solo 5168, circa la metà. Sempre curiosando nei dati pubblicati dall’ACI, al 31/12/2022 a Lerici risulta un parco circolante di 6020 autovetture, erano 5861 nel 2014, solo 159 auto in più in 10 anni! I dati giocano un ruolo fondamentale nella pianificazione strategica di un territorio. La raccolta, l’analisi e la loro interpretazione forniscono informazioni fondamentali per comprendere la situazione attuale, individuare le tendenze, prendere decisioni opportune, prevedere scenari e cambiamenti, sviluppare, adattare, rivedere strategie di intervento e pianificazione. La politica locale, sedotta e distratta da grandi progetti il cui bisogno e fattibilità è ancora tutto da verificare, come la recente richiesta di revisione del “progetto Pontili” da parte del Ministero, si è dimenticata la cura e la manutenzione dell’esistente con perdite enormi in termini di credibilità, reputazione e attrattività: il costo del “non fare”. A questo si aggiunge una progressiva perdita e degrado di luoghi e spazi pubblici - vitali per la vita di relazione - e l’incapacità di creare azioni interlocutorie e collaborative con il sociale, in particolare con quella base più attiva e consapevole che si manifesta nelle associazioni e nei comitati cittadini. La posta in gioco è molto alta! Sotto la pressione degli effetti causati dal cambiamento climatico e dall’instabilità sociale ed economica in corso ogni errore di valutazione può avere effetti drammatici. Occorre sviluppare la capacità di lavorare insieme in modo sinergico, combinando e sommando competenze, conoscenze e prospettive ed è fondamentale fare emergere l’intelligenza collettiva attraverso processi partecipativi che coinvolgano cittadini, comunità e organizzazioni nella pianificazione, nella progettazione e nello sviluppo di azioni e soluzioni. Occorre anche procedere nella direzione della sostenibilità ambientale, sociale, economica. Lo dobbiamo alle nuove generazioni! Ed è in questa logica che opera il nostro circolo di Legambiente. Con la nostra attività, cerchiamo, oltre a mantenere un presidio territoriale per la tutela dell’ambiente in cui viviamo, anche di generare/rigenerare i presupposti di una partecipazione attiva e collettiva nella pianificazione e nella gestione della cosa pubblica. Dalla partecipazione attiva a campagne e progetti nazionali e internazionali come “Puliamo il mondo”, “Save the Bees”, “La Festa dell’Albero”, “Life Terra” ad azioni di Educazione e Formazione con “Didattica all’Aperto” e interventi di educazione civica e ambientale nelle scuole. Interveniamo sui temi dello sviluppo sostenibile come “Rinnovabili e transizione energetica”, “Rifiuti e Economia circolare”, “rigenerazione urbana”, “Aree Naturali Protette” organizzando conferenze, facendo una informazione di qualità, stimolando la partecipazione ed il coinvolgimento delle persone, delle comunità e delle istituzioni. Facciamo attività di analisi e denuncia di abusi e illeciti sul ciclo dei rifiuti, sull’abusivismo edilizio, sul consumo di suolo, sull’aggressione e predazione del capitale naturale e dei beni comuni. Ci siamo da molti anni e, con l’aiuto di tutti, ci saremo anche nel nuovo anno che sta per arrivare. Buon Anno Lerici
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Per una corretta Gestione del Verde Pubblico e Privato
LEGAMBIENTE Lerici Avvia una raccolta firme a sostegno della seguente petizione:
- Chiediamo che il Comune di Lerici adotti un Regolamento del Verde e del Paesaggio Urbano redatto in conformità ai principi sanciti dall’articolo 9 della Costituzione, dal DLgs 42/2004 (Codice dei beni culturali e del paesaggio), dal DLgs 152/2006 (Codice dell’Ambiente) dal D.Lgs 10/2013 (Norme per lo sviluppo delle aree verdi urbane ) dalla Convenzione Europea del Paesaggio, e dall’Agenda2030 dell’ONU.
- Il patrimonio vegetale è una componente strutturale del paesaggio e, come bene comune, va tutelato in relazione all’indiscutibile valore per l’ambiente, la biodiversità, gli ecosistemi. Va tutelato per l’igiene dell’aria, dell’acqua e del suolo, per il benessere delle persone che in questi territori abitano, vivono e lavorano, per le ricadute sociali, ricreative, culturali e didattiche, ed anche economiche come valore intrinseco del nostro territorio.
- Chiediamo dunque che il Comune di Lerici inserisca il “Piano Comunale del Verde” come strumento strategico nella pianificazione urbanistica locale, per una ampia e corretta attuazione della Dlgs 10/2013, per il disposto costituzionale, per gli impegni presi in sede di Unione Europea e ONU.
- Chiediamo che i processi progettuali, decisionali e di controllo avvengano con la partecipazione attiva di singoli cittadini, delle parti sociali e dei gruppi di espressione della società civile.
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La Sovraintendenza sospende il taglio dei pini sul lungomare
- Giovanni Cortelezzi 02/12/2022
Da alcuni giorni gira voce dell’imminente abbattimento di 9 (NOVE) conifere che caratterizzano il lungomare lericino tra i due pontili. Si apprende che l’abbattimento sarebbe funzionale ad un ipotetico quanto sconosciuto progetto di riassetto dei giardini pubblici di Lerici. Nella relazione agronomica di questo progetto definito “Manutenzione straordinaria del lungomare Vassallo” (relazione del 10/10/2022) si fa riferimento ad un altro ipotetico quanto altrettanto sconosciuto progetto di “riqualificazione architettonica dei giardini” che prevede l’abbattimento delle nove conifere d’alto fusto per fare posto a un secondo “parco giochi” a prescindere dallo stato di salute e stabilità delle piante.
Un provvidenziale quanto repentino intervento della Sovraintendenza - l’area interessata è soggetta a vincolo paesaggistico di insieme - ha immediatamente bloccato i lavori di taglio, chiesto ragguagli sulla consistenza dei progetti e la predisposizione di una indagine strumentale sulla stabilità delle piante interessate (nella relazione agronomica la valutazione era stata fatta “ad occhio”).
Tra gli alberi destinati all’abbattimento è compreso il magnifico cipresso esotico, esemplare segnalato al Ministero come albero monumentale, figura centrale del piccolo “bosco urbano” che separa il passeggio lungomare dal parcheggio delle moto.
Proprio nel marzo di quest’anno sono entrate in vigore le modifiche apportate alla nostra Costituzione in materia di tutela dell’ambiente. Nei Principi Fondamentali, all’art.9 “… La Repubblica … tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”, è stato aggiunto “tutela l'ambiente, la biodiversità e gli ecosistemi, anche nell'interesse delle future generazioni. La legge dello Stato disciplina i modi e le forme di tutela degli animali” (compresi i passeracei che nidificano sugli alberi e nei cespugli). Nella parte “Diritti e doveri dei Cittadini”, l’articolo 41 è stato così modificato “L'iniziativa economica privata è libera. Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all'ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana. … “. Costituzione alla quale si deve prestare esplicito giuramento, quando, con mandato di rappresentanza, si accede, pro tempore, ad amministrare la cosa pubblica. Tra i beni, materiali e immateriali, che costituiscono il patrimonio pubblico e collettivo, il verde urbano, pubblico e privato, ne è parte importante. Del verde urbano la componente arborea è la parte più significativa per il suo valore paesaggistico, storico, culturale, sociale e ambientale. Gli alberi costituiscono un sistema vivente in continua evoluzione che va considerato e rispettato e che richiede una costante attività di monitoraggio, manutenzione, valorizzazione e tutela. Tale gestione deve tenere in debita considerazione sia la sicurezza dei cittadini sia l'opportunità di mantenere inalterate le capacita bioecologiche, funzionali, paesaggistiche e ornamentali dell’insieme arboreo, rispettando le aspettative, gli interessi e la salute di tutta la collettività. Questo ultimo fatto mette in luce, nel migliore dei casi, scarse sensibilità e cultura nella gestione del verde pubblico. Per questo LEGAMBIENTE Lerici ha iniziato una raccolta di firme con la quale si chiede al Comune di dotarsi di un Piano Comunale del Verde come strumento strategico e di un Regolamento del Verde come strumento operativo in modo da dare una ampia e corretta attuazione al disposto normativo e legislativo nazionale. LEGAMBIENTE Lerici chiede anche che tali processi, progettuali, decisionali e di controllo avvengano in modo trasparente e con la più ampia e attiva partecipazione dei cittadini, delle parti sociali, delle associazioni.
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Comunità energetiche rinnovabili per l’autosufficenza energetica del nostro territorio
- Giovanni Cortelezzi 10/05/2022
Avere intrapreso la strada della neutralità energetica per l’abbandono delle fonti fossili ci pone, come Unione Europea, primi al mondo in un percorso difficile e complesso quanto necessario e possibile. Uno sforzo collettivo che pone anche noi, nel nostro piccolo territorio, nonostante il violento ingresso sulla scena europea del massimo concorrente sociale ed economico costituito dalla guerra, davanti all’obiettivo dell'autonomia energetica. Obiettivo ambizioso che richiede innanzi tutto una precisa ed esplicita volontà politica di tutte le amministrazioni, comunali, provinciali, regionali nel costruire una strategia comune e coerente con gli impegni presi e condivisi a livello di Unione e la partecipazione attiva e consapevole dei cittadini, del mondo delle imprese, degli enti, pubblici e privati, del terzo settore e delle associazioni. Si tratta di un percorso verso il cambiamento radicale nelle modalità di produzione, distribuzione e consumo dell’energia che prevede il passaggio da un modello di produzione centralizzato a un modello fortemente decentralizzato, la trasformazione della distribuzione con reti adatte a gestire efficacemente produzione e consumo (le c.d. smart grid), la creazione di comunità capaci di produrre e gestire energia prodotta in modo sostenibile da fonti rinnovabili. Una trasformazione che produce un evidente risparmio economico non essendo più vincolati alla disponibilità ed ai costi dei vari combustibili fossili, una riduzione sostanziale di inquinanti che si traduce in un miglioramento della salute pubblica ed ambientale, la creazione di nuove competenze, di lavoro pulito e qualificato attraverso l'uso di tecnologie innovative e nuovi modelli gestionali. Il nostro Paese con la pubblicazione del DL 199 del 30/11/2021 completa il percorso di attuazione della direttiva europea sulle energie rinnovabili. Su questo processo di trasformazione, che mira a coprire attraverso le comunità energetiche il 30% dell'obiettivo climatico entro il 2030, Legambiente è presente e attiva sia a livello nazionale che territoriale E proprio in riferimento alla nostra realtà locale i circoli provinciali di Legambiente propongono una strategia territoriale che miri alla creazione di un distretto delle energie rinnovabili, in grado di coinvolgere i cittadini e tutti i portatori d'interesse compreso i grandi operatori come ENEL, centri di ricerca come ENEA e CNR capaci di portare conoscenza e sperimentazione in particolare sui sistemi di accumulo, attività produttive e commerciali, il mondo dell'associazionismo, le istituzioni locali legati tra loro dalle comunità energetiche rinnovabili, vere protagoniste della transizione energetica.
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Navi e Motori
- Giovanni Cortelezzi 14/02/2021
Qualche settimana fa, passeggiando lungo le colline, godendo del paesaggio in una delle poche giornate di sole che hanno inframezzato questo lungo periodo di pioggia, ho contato, ferme nel golfo, cinque navi da crociera con i loro comignoli fumanti che, con la brezza, portano verso terra il loro carico di monossidi, perossidi e impalpabili pulviscoli. Scorrendo l’ultimo rapporto annuale della Federazione Europea Trasporti e Ambiente (T&E), con brevi interpolazioni si deduce che queste grandi navi consumano, da ferme, una media di 5-6 tonnellate all’ora di carburante, nafta o gasolio che sia. Leggevo giusto in questi giorni di un amministratore locale preoccupato dei fumi di quattro piccoli motori fuoribordo in dotazione ai barchini che fanno il servizio stagionale agli ormeggi nella rada di Lerici. Giusta considerazione, facilmente risolvibile, se si vuole, con propulsori elettrici e magari cogliere l’occasione per migliorare il servizio. Colpisce però la drammatica incompetenza nella valutazione del rischio incompetenza che si riverbera poi nella mancanza di azioni a tutela della natura, dell’ambiente e del paesaggio. Abbiamo a che fare, quotidianamente, con le grandi e piccole conseguenze del cambiamento climatico. Fatti molto spesso drammatici con danni economici ingenti alle cose, all’ambiente e con numerose perdite di vite, anche umane. L’ultimo rapporto Global Climate Risk Index pone, nel periodo 2000-2019, l’Italia al 22mo posto con 20 mila morti e 30 miliardi di danni, con una tendenza di crescita del 9%. In ogni parte del mondo, così come nel nostro golfo, si presentano fenomeni meteorologici che per intensità continuiamo a chiamare estremi ma che per frequenza stanno diventando la norma. Nelle previsioni di un recente studio di ENEA, presentato nel 2019 agli amministratori locali, si parla di un innalzamento del livello del mare, nel golfo di Spezia, di 30 centimetri entro il 2050 e oltre il metro entro il 2100. In questo scenario viene riproposto un progetto di pontili galleggianti nato con i criteri di trent’anni fa, rimaneggiato e imbruttito nel tempo, e, in piena crisi sanitaria con i risvolti economici e sociali che conosciamo, a tale progetto viene pure data una priorità quasi assoluta. Ce n’è bisogno? Il rapporto annuale del MIT (Ministero Infrastruttura e Trasporti) sulla nautica da diporto registra, per la Liguria, un indice di affollamento dei posti barca disponibili del 74%, più che accettabile! Le premesse non sono buone. In questi anni abbiamo visto fallire nel nostro Comune la tanto decantata politica di residenzialità, il piano strategico sulla gestione dei rifiuti arenarsi in dispute legali, abbiamo visto depauperare il patrimonio arboreo, un salutare boschetto di pini, unico nel suo genere e fondamentale componente di paesaggio urbano, lasciare il posto ad una spettrale e anonima piazza. L’icona di Lerici, il Castello, lasciato senza cura. Ci viene presentato un progetto che prevede una fila di gabinetti vista mare praticamente in piazza, la copertura con pontili galleggianti di un terzo della rada, e, in mare, più di quattromila tonnellate di corpi morti in cemento, un colpo di grazia all’ecosistema urbano e marino di Lerici. In territorio comunale abbiamo il distretto di Pertusola/Muggiano, a ridosso della diga foranea, riguardo al quale il Piano Urbanistico Comunale tutt’ora vigente prevede un utilizzo turistico, ricreativo e di servizio compresa la creazione di un porticciolo. A questo si somma l’acquisizione, con il federalismo demaniale, dell’area dei Pianelloni e Santa Teresa. Perché non se ne parla?
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Pontili? No Grazie!
Attualmente Lerici si affaccia su una rada (perchè appunto trattasi di rada, non porto) piccola e gradevolmente vissuta , dove coesistono attività diverse per funzione e tutte di contenute dimensioni: il mercato del pesce, i relativi pescherecci, i servizi a terra per le barche, i 2 piccoli pontili per i traghetti, il pontile del circolo Erix, anch'esso limitato nella lunghezza e così via. Il risultato è una notevole piacevolezza del luogo, la cui varietà di elementi costituisce quel mosaico prezioso per il paesaggio e la vita della comunità. Purtroppo negli anni le barche in mare sono aumentate a dismisura, e per risolvere il problema invece di affrontare la concreta riduzione del numero di gavitelli, si mette mano ai famosi pontili Se ne parla almeno da 30 anni, ma se finora erano rimaste parole questa amministrazione pare decisa a realizzarli, in nome “dell'ordine e della razionalizzazione” degli spazi. Ed ecco che verranno posizionati pontili per centinaia di metri, per ospitare un terzo delle barche ora a gavitello, 420 su 1200. La foto,riveniente dal progetto presentato al Comune un anno fa, mostra bene la sproporzione tra le dimensioni del Castello e l'enormità del progetto . A ciò si aggiungano 8 cabine per i servizi igienici, previsti sulla scogliera tra i due attuali pontili dei vaporetti, proprio fronte mare. Per l'ancoraggio, sono previsti 4160 tonnellate (ripeto 4160 ton) di corpi morti in cemento, che ridurranno ulteriormente il ricambio d'acqua, già ora ridotto a causa dell'insabbiamento progressivo.
La densità di barche davanti al cuore del paese creerà un intenso traffico di persone dove già ora insiste la fermata del bus, il mercato settimanale, lo spazio per passeggiare. Inoltre la comodità della barca al pontile, servita di acqua e luce, farà sì che molte di quelle più grandi verranno utilizzate come “seconde case” , e poiché la maggior parte della flottiglia italiana è vecchia e non dotata di serbatoio per le acque nere, si può immaginare cosa diventerà lo specchio di mare dove ora si può ancora andare a fare un bagno.
Altro punto:
nonostante le 4160 tonn.di corpi morti, non è affatto certo che ad una libecciata forte (ed a causa del cambiamento climatico se ne prevedono sempre di più) non si producano cospicui danni , per cui è lecito ipotizzare magari ulteriori rinforzi di sicurezza tipo diga frangiflutti che chiuderà definitivamente la rada. Ma veramente la comodità di 400 proprietari di barca vale lo snaturamento di un borgo che finora in qualche modo ha mantenuto il suo fascino? Moltissimi cittadini esprimono il loro dissenso ( compresi proprietari di barca, consapevoli della rovina del paesaggio ) attraverso una raccolta firme ancora in corso organizzata dalla Soc. Marittima e Legambiente Lerici.
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Creare Lavoro e guadagnarci in Salute
Andare in bicicletta fa bene al cuore, alle ginocchia, ai glutei, alla schiena, alla cellulite. La bici brucia grassi, non benzina. (e per i maschietti: attenzione alla sella!). La bicicletta crea lavoro e posti di lavoro: meccanici, manutentori, venditori, accompagnatori, consegne a domicilio, osterie ecc.
LEGAMBIENTE ha misurato il valore economico del "sistema bicicletta", in termini sia di fatturato che di risparmi, in oltre 4 miliardi di Euro:
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Euro 1.161.540.000 mercato bici, componentistica, accessori, riparazioni
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Euro 1.054.059.446 benefici sanitari legati ad attività fisica e a conseguente riduzione sedentarietà
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Euro 960.000.000 benefici sanitari e sociali per i bambini
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Euro 193.180.000 benefici derivanti dalla riduzione dell'assenteismo sui luoghi di lavoro
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Euro 94.391.611 riduzione dei costi ambientali dei gas serra
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Euro 428.000.000 riduzione dei costi sociali dei gas serra
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Euro 18.266.921 miglioramento della qualità dell'aria
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Euro 12.840.000 contenimento dei danni sanitari causati dal rumore
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Euro 127.309.788 risparmio di carburant
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Euro 107.000.000 contenimento costi delle infrastrutture e dell'artificializzazione del territorio
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