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Compendio nostalgico
della creazione.
Andrea Masiello
Tra i fiori dell’agave
Disegnammo il mondo nei nostri anni
migliori
volando con barche di carta
sulle creste dorate del Golfo.
Portovenere stava sempre a guardarci
col suo unicorno spandendo profumo di
mare
dalle quadrifore che vedono Tramonti.
Tra i fiori dell’agave
un gioiello di camposanto
consolava le anime fra aromi di elicriso e
salsedine
e le procellarie intarsiavano coi loro voli
caleidoscopici giochi di specchi e
d’acqua
al calare rosso del sole.
Il Tino innalzava il suo faro
dagli abissi alle stelle
e ai suoi piedi il Tinetto
ara sacrificale
fondeva resti dell’antico cenobio
e cocci di bottiglie.
Al di là di quel braccio di mare
la vertigine delle Apuane
erompeva dalle profondità marine
e le vene bianche dei marmi si
confondevano
con eterne spruzzate di neve
e con le onde.
In quell’acqua fresca di zaffiro
io sono nata
e ogni estate nel vento
rinasco a nuova vita.
Silvia Arfaioli
C’erano stelle basse in cielo
quasi a sfiorare il mare.
Presidiava la notte
l’insonnia dura dell’amore
e questi pochi versi
dissolveranno in fretta o mai,
aldilà del morire dei giorni,
perché il tempo
lacera i nostri cuori
come fa con le nubi il vento
o con le fragili vele,
che amandoci,
abbiamo offerto alla tempesta.
Vasco Bardi
La valigia
Quello che so sono i fiori.
Petali chiusi infreddoliti dal vento
corolle inebriate di colore
pronte alla luce del sole.
Ho imparato la vita dal mare.
Aspro, cupo, arroccato
come un ospite indesiderato.
Ho capito la morte nelle stelle
e la tristezza casta di un addio.
Un bagliore già spento chissà dove
è arrivato ai miei occhi
con le prove che esiste la pietà
per chi rimane e la benevolenza
dell’oblio.
Di questo riempirò la mia valigia
quando saprò che è ora di partire.
Lascio la rabbia e il timore
e tutte quante, tutte, le parole.
Graziella Colotto
Remarques quotidiennes
Je dormirai
Je dormirai encore
parmi le barques
multicoloures,
sous le pins parasols,
à l’abri du chateau,
là où est la paix
dans la senteur de la verdure
et le vol des oiseaux,
avec mon chien.
Je dormirai encore
à St. Terenzo.
Io dormirò
Dormirò ancora
tra le barche
multicolori
1
Cinque Terre
Sbuffa il treno
tra le case colorate
una accanto all’altra
che nascondendosi tra le
agavi
cadono a picco sul mare
come in un tuffo di bimbo
lambiscono l’acqua
poi tornano a guardia
di un regno selvaggio
non ancora perduto.
Fabiana Del Bianco
Ispirato dalla Calata di
Lerici
Ellissi
fiammante di sole
imprime
arabeschi di agavi
e libeccio
sui volti
assopiti
delle case,
salsedine
di solstizi affranti
interseca
le vie del molo
rammendo consunto
di reti e di alghe,
lastricato stridente
di gabbiani e vento.
Daniela Gremmo
Palmaria
Un rincorrersi continuo di
ond’acque
arcobaleno,
lo spumoso bianco velluto
di un ricordo
in superficie,
cera elettrica-azzurra
preghiera,
anelli-sassi alle dita,
il popolo fenicio che grida
dalle sue distanze
l’automatismo inarticolato
scempia ogni sacra reliquia.
isola-pietra lo sguardo di un
albatro.
Solange Passalacqua
Prospettiva
Non smettere, di toccarmi.
Sento il respiro del golfo
e mi immergo
nelle sue luci diafane.
Dove terra e azzurro
si compenetrano nel corpo
sereno delle isole,
si consuma
una semplice immagine
di ieratica bellezza.
© Anna Ferrari